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Aikido

Oggi voglio parlare di una passione. L’Aikido. L’Aikido è un’arte marziale giapponese facente parte del Budo , la via marziale giapponese. Si pratica a mani nude (tai-jutsu o arte del corpo) o con l’uso delle armi, principalmente un bastone (jo), la spada (katana) o il pugnale (tanto). Le tecniche col bastone (alto da terra fino alla spalla) si chiamano Aiki-Jo, quella con la spada Aiki-Ken (Ken è generalmente “spada” e durante gli allenamenti si usa il bokken che significa “spada di legno” da non confondersi con lo shinai di bambù) mentre le tecniche di pugnale Aiki-tanto. L’Aikido nasce dal Daito-ryu Aiki-ju-jutsu , uno stile di ju-jutsu considerato in giappone come una delle più antiche e nobili scuole e considerata un’arte superiore. L’Aiki ju-jutsu fu costudito gelosamente, appartenendo esclusivamente all'elitè dei Samurai. Finché nel 1869 Sokaku Takeda cominciò ad insegnare a persone da lui prescelte. Fra gli allievi di Takeda ci furono Morihei Ueshiba (1883-1969 fonda

Ma veramente siamo gente del 2020?

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Eh sì! Pensandoci questa è la vera domanda che mi ha spinto a riaprire questo spazio dimenticato e vuoto di questo angolo sperduto di internet. Ma che significa? Allora, l’anno non era cominciato propriamente nel migliore dei modi. Rischi di ogni tipo aleggiavano già tant’è che fra guerre commerciali ed altre… Ma poi è arrivato lui, il coronavirus. Lui ci ha buttato il carico, delicato come un vecchietto che gioca a briscola. Un virus “inaspettato”. Nonostante il casino in Cina è stato inaspettato. Il primo caso in Italia ed i primi contagi. Le prime discussioni su come affrontarlo e alcuni politici che urlano di chiudere tutto e altri che dicono è poco più di un’influenza, salvo poi cambiare idee. Le prime zone rosse. Il contagio che dilaga. Insomma poi tutta l’Italia è diventata zona rossa. Il virus si è sparso a livello globale diventando una pandemia. Anche all’estero chi voleva farlo circolare liberamente contando sull’immunità di gregge ha cambiato idea appena se lo

Perché tutto questo? Cosa abbiamo fatto di male?

Questa è la prima domanda che mi è sorta da quando ho deciso di riscrivere... Pensavo di scrivere come primo post qualcosa di serio sulla pandemia o su qualcosa di cui sono appassionato o... NO. Questo post nasce forse più per me... per capire e guardarmi dentro. Capire come mai mi sia venuto in mente di rilasciare i miei pensieri su internet in un posto tanto privato quanto fuori dagli ormai consueti social che ci riempono la vita. Perché scrivere qui e non sul social che quotidianamente viene utilizzato da un'infinità di persone e che avrebbe fatto leggere le stesse cose a chi già ti conosce? Forse la risposta a tutto questo è proprio qui. Qui o non mi leggerà nessuno o solo gente che voglia commentare e trova le discussioni che ho in mente interessanti. Piccolo problema... un blog dovrebbe essere come un diario o monotematico? Monotematico... non farebbe per me. Diario? Non penso di aver voglia di spifferare così tanto su internet. Questo posto lo vedo come uno sfogo

Perchè no?

Un tempo tutti avevano un blog.... o almeno uno, in quanto era quasi una moda e tanta gente ne aveva anche più di uno. Al tempo anche io mi ero fatto un blog. Per provare, per gioco... insomma ce lo avevo e basta.  Poi diventato inutilizzato e malca**to non più utilizzato decisi di cancellare i post e lo lasciai abbandonato e privo di contenuti. Ai giorni d'oggi, in piena pandemia da Covid-19, mi son detto: "Perchè non usarlo?" Ed eccomi qua!